
Iperal Supermercati è nei guai. La grande catena valtellinese della distribuzione organizzata è finita sotto la lente d’ingrandimento della magistratura per presunta frode fiscale. I magistrati inquirenti hanno formulato accuse nei confronti dell’amministratore delegato Antonio Tirelli per dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture false. Un provvedimento simile ha coinvolto anche la multinazionale svizzera Kuehne+Nagel. Lo riporta SondrioToday.it.
La situazione giudiziaria di Iperal Supermercati si è complicata nella giornata di mercoledì 2 aprile, quando la Guardia di Finanza operante presso il Comando provinciale di Milano ha proceduto al sequestro di oltre 16,5 milioni di euro ai danni della nota catena valtellinese. Una misura analoga ha colpito Kuehne+Nagel srl, colosso mondiale nel campo della logistica con sede centrale in Svizzera e un organico di circa 80mila dipendenti distribuiti globalmente.
Oltre ai procedimenti contro le due società, indagate secondo la normativa relativa alla responsabilità amministrativa degli enti giuridici, i pubblici ministeri contestano l’ipotesi di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture false al sessantatreenne Ruggero Poli, dirigente per l’Italia del gruppo elvetico e firmatario delle dichiarazioni IVA nel periodo compreso tra il 2019 e il 2022, nonché all’amministratore delegato di Iperal, il sessantacinquenne Antonio Tirelli, per le dichiarazioni fiscali presentate dal 2020 al 2023.
I provvedimenti di sequestro dovranno ricevere convalida entro dieci giorni da parte di un giudice per le indagini preliminari. Nello specifico, sono stati posti sotto sequestro 16.508.913,91 euro a Iperal e 16.498.638,09 euro a Kuehne+Nagel, per un ammontare complessivo superiore ai 33 milioni di euro. Le Fiamme Gialle hanno inoltre eseguito perquisizioni presso le sedi operative e nei sistemi informatici di entrambe le aziende coinvolte.
Le contestazioni mosse alle società
Secondo l’ipotesi investigativa sviluppata dagli inquirenti, le due società, “con l’intento di diminuire il proprio carico tributario e previdenziale e trarre vantaggio dal risparmio fiscale derivante dall’indebita detrazione dell’IVA”, avrebbero fatto ricorso a “fatture per operazioni giuridicamente inesistenti emesse dalle proprie appaltatrici di servizi, a fronte di contratti di appalto, soggetti a IVA, simulati per occultare una effettiva somministrazione di manodopera”. Questa pista investigativa è stata sviluppata dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Milano con il supporto tecnico dell’Agenzia delle Entrate.
In particolare, dall’analisi approfondita della “filiera della manodopera”, è emerso che i rapporti di lavoro con le società committenti “sono stati ‘mascherati’ attraverso società ‘filtro’ che a loro volta hanno utilizzato diverse società cooperative (definite società ‘serbatoio’), le quali hanno sistematicamente omesso di versare l’IVA e gli oneri di natura previdenziale e assistenziale”, come riportato nel comunicato ufficiale della Procura milanese. È attualmente in corso la notifica delle informazioni di garanzia nei confronti delle persone fisiche e giuridiche implicate, anche in relazione alla responsabilità amministrativa degli enti per gli illeciti penali commessi dai rispettivi dirigenti aziendali.
Iperal Supermercati ha svariati punti vendita nel territorio lecchese: oltre a quello di Lecco, sito tra via Fabio Filzi e viale Montegrappa, citiamo quelli di Civate, Mandello del Lario e Calolziocorte.
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