3 Maggio 2025
Il futuro degli smart building è nelle competenze qualificate


L’attenzione a sostenibilità e digitalizzazione degli edifici traina il mercato degli smart building e la relativa filiera, mentre resta da affrontare un’urgenza di natura umana, più che tecnologica, che riguarda il gap di competenze qualificate green e smart.

Lo conferma una recente analisi della Community Smart Building di The European House – Ambrosetti (Teha). Alle potenzialità del settore, cruciale per la transizione ecologica del patrimonio immobiliare italiano, si associano sfide che ne possono ostacolare la piena realizzazione.

Aste immobiliari

l’occasione giusta per il tuo investimento.

 

Quanto lavoro e quali competenze qualificate per gli smart building?

La filiera estesa degli smart building in Italia rappresenta già una realtà economica di rilievo. Parliamo di 174 miliardi di euro di fatturato e 38 miliardi di euro di valore aggiunto, con circa 515.000 addetti. Ma il dato più interessante riguarda le prospettive future: secondo lo studio, il settore potrebbe generare ulteriori 200.000 nuovi posti di lavoro altamente qualificati entro il 2030.

I quali riguarderanno prevalentemente figure specializzate:

  • 124.000 operatori specializzati: idraulici, elettricisti, muratori, serramentisti,
  • 54.000 installatori di sistemi avanzati: HVAC, domotica, automazione, fotovoltaico,
  • 14.000 tecnici esperti in manutenzione, cybersecurity e integrazione di sistemi,
  • 11.000 ingegneri: elettronici, energetici, informatici,
  • 10.000 progettisti: architetti, geometri, designer d’interni.

Anche il settore delle vendite vedrà un’evoluzione significativa. Sempre più richiederà personale capace di comunicare efficacemente il valore delle soluzioni smart ed efficienti ai consumatori.

La transizione green & digital è una necessità

La spinta green del settore edilizio non è solo una questione di mercato, ma anche una necessità dettata dalle normative europee. Entro due anni l’Italia dovrà recepire la direttiva Case Green e i suoi ambiziosi obiettivi di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO₂ negli edifici.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

“Gli smart building rappresentano un’importante opportunità per generare occupazione nel settore edilizio e, al contempo, contribuire alla decarbonizzazione del comparto – spiega Benedetta Brioschi, partner e responsabile Community Smart Building di Teha Group -. Tuttavia, esiste un forte gap da colmare in termini di competenze qualificate degli operatori del settore. Per affrontare questa sfida, sarà fondamentale investire in politiche di upskilling e reskilling, potenziare l’offerta formativa nelle scuole e rafforzare la collaborazione con le ITS Academy. Solo così potremo creare le professionalità necessarie a supportare la transizione del patrimonio immobiliare italiano”.

Il paradosso delle competenze: domanda alta, offerta scarsa

Nonostante le prospettive occupazionali positive, dunque, c’è preoccupazione in tema di “capitale umano”. L’83,7% delle posizioni aperte nel settore richiede competenze qualificate sia per la sostenibilità sia per la digitalizzazione. Eppure, nel 57,6% dei casi le imprese non riescono a trovare candidati adeguati. Un gap aggravato dalle attuali caratteristiche della forza lavoro dell’edilizia. Ovvero, un basso livello di istruzione, dato che il 54% degli addetti ha solo la licenza media e il 7% nessun titolo di studio. E anche un’età mediamente elevata, con il 62% tra i 35 e i 54 anni e il 18% oltre i 55 anni. Solo il 20% degli occupati ha tra i 15 e i 34 anni, evidenziando anche il problema del ricambio generazionale.

Quali profili servono oggi per la necessaria evoluzione degli smart building? Soprattutto ingegneri (60%), progettisti (50%), installatori (40%) e tecnici (40%). Insieme a figure emergenti come system integrator e programmatori IoT, nel 20% delle risposte. Tuttavia, reperire queste professionalità si sta rivelando molto difficile.

Formazione come risposta strategica

L’unica via, secondo i partner della Community Smart Building, è spingere sulla formazione. E in particolare sul ruolo strategico delle ITS Academy (Istituti Tecnologici Superiori). Un modello che si sta dimostrando efficace: tra 2015 e 2024 il sistema ha maturato 147 istituti, 46.616 studenti e oltre 1.800 percorsi formativi. Supportati da 2.422 imprese e 226 associazioni. Va considerato, in particolare, che l’87% dei diplomati trova lavoro entro un anno. Tra questi, il 93,8% fa il suo ingresso in un’area coerente con il proprio percorso di studi.

Le aziende stanno inoltre investendo in programmi formativi che coinvolgono oltre 25.000 professionisti ogni anno, tra installatori e tecnici post vendita. Iniziative che si concentrano sull’aggiornamento delle competenze, in particolare sull’efficientamento energetico degli edifici e sul massimo rendimento delle soluzioni di riscaldamento. Proprio per vincere la sfida delle competenze qualificate, le aziende della Community hanno unito le forze avviando un percorso per sperimentare e consolidare nuovi corsi ITS espressamente dedicati agli edifici intelligenti.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta

 

Source link

Opportunità unica

partecipa alle aste immobiliari.