
Il passaggio generazionale in azienda è tema più che mai di grande attualità. Circa l’85% delle imprese sono di tipo familiare, e solo il 30% di esse sopravvive con la seconda generazione.
Il tema affrontato nel pomeriggio in un seminario nella Sala di Confindustria Siracusa con la presenza di importanti relatori, l’evento è stato moderato da Giovanni Musso Vice Presidente degli Imprenditori metalmeccanici di Confindustria Siracusa.
Dopo i saluti della Vice Presidente di Confindustria Siracusa, Maria Pia Prestigiacomo, sono intervenuti il Presidente dell’Ordine dei Commercialisti ed esperti contabili, Gaetano Ambrogio e il Presidente dell’Ordine degli Avvocati Antonio Randazzo. Con la presenza del Presidente di Confindustria Siracusa, Gian Piero Reale.
Con il tema ‘passaggio generazionale tra sfida e successo’ è stato affrontato da Sergio Malizia; mentre ‘Gli aspetti giuridici del passaggio generazionale’ è stato disquisito da Giuseppe Antonuccio. Infine Melo Martella ha trattato ‘gli aspetti fiscali degli strumenti giuridici’.
La causa della crisi dovuta alle guerre e dai dazi
La causa è dovuta in primo luogo all’assenza di adeguata pianificazione del passaggio generazionale: un processo articolato e complesso, che dovrebbe interessare tutta la struttura aziendale e prevedere un opportuno affiancamento generazionale.
La crisi economica che stiamo vivendo, influenzata dalla instabilità dei mercati e dei dazi nonché dalla guerra in Ucraina e in Medioriente, ha generato una situazione di grave disuguaglianza economica e sociale. L’aumento dei prezzi di energia e beni di consumo, insieme alla recessione economica, ha aggravato la condizione di molti cittadini, portando a un aumento della povertà e dell’esclusione sociale, ha rappresentato dunque un fattore di accelerazione dei processi di passaggio generazionale e di consolidamento e aggregazione di imprese.
I tradizionali strumenti successori non garantiscono stabilità e certezza giuridica
Per tutelare la continuità aziendale, occorre adottare una precisa strategia affinché il passaggio generazionale non impatti negativamente sull’impresa, ed anzi diventi un’opportunità per trasferire non solo quote e/o ruoli, ma anche know-how e valori. I tradizionali strumenti successori non garantiscono stabilità e certezza giuridica al trasferimento generazionale e non consentono all’imprenditore di sperimentare la qualità imprenditoriale del proprio successore. Vi sono altri strumenti che possono essere opportunamente utilizzati per assicurare un efficace passaggio generazionale in azienda, come i patti di famiglia, clausole statutarie, interventi sulla governance aziendale riassetti societari (utilizzando la holding di famiglia) e il trust.
Una gestione errata o tardiva può compromettere la stabilità economica e conseguenze fiscali
La recente riforma introdotta dal D.Lgs. n. 139/2024 il passaggio generazionale rappresenta una delle fasi più complesse e delicate per imprenditori, professionisti e famiglie con patrimoni strutturati. Una gestione errata o tardiva può compromettere non solo la stabilità economica e la continuità gestionale dell’impresa, ma anche generare conseguenze fiscali rilevanti e incertezze giuridiche che minano la trasmissione ordinata del patrimonio.
La recente riforma introdotta dal D.Lgs. n. 139/2024, che ha modificato il D.Lgs. n. 346/1990 (TUS – Testo Unico sulle Successioni e Donazioni), ha aperto nuove prospettive in tema di agevolazioni fiscali per il trasferimento generazionale di aziende e partecipazioni societarie. Tuttavia, ha lasciato irrisolti diversi nodi critici, in particolare per le strutture patrimoniali senza attività d’impresa, come le Società Semplici e le Holding patrimoniali di mero godimento.
06 Maggio 2025 | 16:59
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