12 Maggio 2025
le imprese siciliane attendono l’approdo in aula


Mentre fatica a rientrare l’equilibrio tra i banchi di Sala d’Ercole, nuova carne al fuoco si aggiunge all’Ars. L’aula, infatti, è ancora impegnata a smaltire gli stralci del ddl 738. La settimana appena trascorsa si è trasformata in un importate banco di prova per la coalizione di centrodestra. Le sedute di martedì e mercoledì hanno evidenziato come gli strascichi delle elezioni di secondo livello per eleggere i sei presidenti dei Liberi Consorzi e i componenti dei Consigli Metropolitani non siano stati ancora del tutto superati. Anzi, permangono e rischiano di mettere a repentaglio il regolare svolgimento dei lavori. A breve sbarcherà la variazione di bilancio, manovra dal valore di circa 50 milioni di euro del governo Schifai, ma sotto esame ci sono anche altre materie rilevanti. In termini di economia, imprese e attività produttive l’attenzione è tutta rivolta sul disegno di legge sulla Zes Unica. 

Renato Schifani

Un’esortazione è arrivata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, nel corso del convegno organizzato dall’Irfis a Palazzo dei Normanni, dove erano presenti anche gli assessori  regionali Alessandro Dagnino ed Edy Tamajo, rispettivamente all’Economia e alle Attività Produttive. “Il percorso nelle commissioni dell’Ars – ha spiegato il governatore – è stato corretto e leale. Avevamo introdotto questa riforma nel testo del maxi-emendamento della Finanziaria Regionale. Le opposizioni ci hanno detto che non era quella la sede. Ne abbiamo preso atto dietro l’impegno di consentirci di avere un iter più agevolato nelle commissioni. Un impegno mantenuto, con un iter semplificato. E’ un tema strategico. Adesso ci sarà l’esame dell’aula. Sono certo che tutti daranno un contributo ad una spinta strategica per la Sicilia. Le Zes – ha spiegato – daranno una marcia in più in termini di semplificazione. Anche perché prevedono l’esercizio di poteri sostitutivi, da parte del Governo Regionale, nel caso in cui i processi amministrativi si impantanano a livello territoriale in quei lacci e laccioli che paralizzano l’azione amministrativa, in danno dei cittadini“.

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Contributi per le imprese

 

Gaspare Vitrano

Non solo Schifani. Un certo ottimismo è filtrato anche da parte del presidente della III Commissione Attività produttive, Gaspare Vitrano, che si augura di poter vedere già la prossima settimana il testo in aula.

Ma cosa prevede il ddl?

Il disegno di legge nasce infatti da una facoltà prevista all’interno della norma nazionale, che a partire dal 1° gennaio 2024 ha previsto l’introduzione della Zes Unica. Secondo l’articolo 14, infatti, “ciascuna regione interessata può presentare al ministro per gli Affari europei, Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, al ministro per la Pubblica amministrazione e al ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa una o più proposte di protocollo o di convenzione per l’individuazione di ulteriori procedure semplificate e regimi procedimentali speciali“.

In tale range di possibilità si è così mossa la Regione, individuando ulteriori procedure semplificate e regimi procedimentali speciali all’interno di circoscritte aree del territorio siciliano. L’obiettivo? Promuovere lo sviluppo economico, incrementare gli investimenti, incentivare la crescita occupazionale, favorire l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale, garantendo idonei presidi di legalità. 

Le aree, denominate “a burocrazia semplificata e a legalità controllata”, saranno circoscritte a determinati territori e alle aree di sviluppo industriale, aeroportuali, portuali e retroportuali, entro un limite della fascia di seicento metri, con l’inclusione degli edifici collocati sulla linea in confine di tale fascia, ai territori delle aree delle piattaforme logistiche e degli interporti. La perimetrazione delle aree dovrà essere approvata dalla giunta, su proposta degli assessori regionali per le Attività produttive e per le Infrastrutture e la Mobilità. Sempre la giunta avrà la facoltà di individuare ulteriori aree che abbiano la presenza di infrastrutture logistiche e di trasporto, un potenziale di sviluppo industriale e commerciale, l’esistenza di aree produttive dismesse o sottoutilizzate o ancora la presenza di spazi ampi e omogenei idonei all’implementazione di progetti di sviluppo economico e territoriale.

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Per perseguire gli obiettivi prefissati di semplificazione e legalità dovranno essere stipulati dei protocolli e delle convenzioni, all’interno dei quali dovranno essere individuate misure specifiche di semplificazione amministrativa ulteriori rispetto alla disciplina nazionale e a assicurare sicurezza e legalità nelle aree interessate, con il supporto delle forze dell’ordine. Gli schemi dei protocolli dovranno essere approvati dalla giunta regionale (su proposta dell’assessore regionale per le Attività produttive, sentiti l’assessore regionale per l’Economia e l’assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica) entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge. Sarà poi compito del presidente della Regione presentare le proposte, entro 60 giorni dall’approvazione della giunta, al ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, al ministro per la Pubblica amministrazione e al ministro per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa, per la stipula dei protocolli o delle convenzioni.

Il comma 6 del ddl prevede, inoltre, che il presidente della Regione possa esercitare “poteri di impulso al fine di assicurare la tempestiva esecuzione, assegnando agli uffici competenti un termine per provvedere non superiore a venti giorni. Nel caso di ulteriore ingiustificata inerzia, può esercitare poteri sostitutivi, anche attraverso la nomina di commissari ad acta“, nel momento in cui sussistano “casi di inerzia procedimentale imputabili all’amministrazione regionale“.

Altro obiettivo del testo è anche quello di determinare un collegamento tra l’attività di promozione e attrazione degli investimenti e la promozione delle aree a burocrazia semplificata e a legalità controllata, attraverso l’individuazione di appositi enti regionali o società. 

La proposta di legge prevede una copertura di 200mila euro per ciascuno degli esercizi finanziari 2025, 2026 e 2027, così ripartiti: 50mila euro per la stipula di protocolli e convenzioni (da destinare alle spese di trasferta) e 150mila euro per le finalità del comma 6 (da iscrivere in appositi capitoli di nuova istituzione nello stato di previsione della spesa del bilancio regionale da assegnare alla Segreteria generale della Presidenza della Regione).

Cos’è la Zes Unica?

La Zona Economica Speciale Unica racchiude otto Regioni del Sud: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. In queste aree, il governo nazionale ha predisposto una serie di agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative per rilanciare l’economia locale e favorire l’imprenditorialità. L’iniziativa nasce per contrastare il fenomeno dello spopolamento e della diminuzione delle attività imprenditoriali che caratterizza il Mezzogiorno. Con la Zes Unica lo Stato intende così sostenere un’area storicamente svantaggiata dal punto di vista economico.

La Legge di Bilancio 2025 ha prorogato le misure. Il periodo per presentare domanda di accesso ai fondi della Zes Unica è limitato. Le aziende dovranno inviare le richieste entro il 30 maggio 2025. Il contributo coprirà le spese sostenute per investimenti effettuati dal 1° gennaio al 15 novembre 2025.

Principale strumento di agevolazione per le imprese è il credito d’imposta. Le percentuali di copertura delle spese variano in base alla Regione e alla dimensione dell’azienda. Per quanto concerne la Sicilia, per esempio si attesta al 40% delle spese sostenute per investimenti. Il credito d’imposta può essere utilizzato in compensazione attraverso il modello F24.

Le agevolazioni sono destinate a sostenere specifici tipi di investimenti mirati all’innovazione dei sistemi produttivi. I fondi coprono i costi per attrezzature, macchinari e impianti utilizzati per l’apertura di nuovi stabilimenti, l’ampliamento delle strutture esistenti, la diversificazione della produzione, il rinnovamento dei processi produttivi e il recupero di stabilimenti chiusi.

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Saldo e stralcio

 

La Zes Unica prevede anche agevolazioni per promuovere l’occupazione. Quest’ultime sono valide fino alla fine del 2025. Le imprese che effettuano assunzioni a tempo indeterminato nel periodo compreso tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025 possono beneficiare di un’esenzione totale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro. L’incentivo è rivolto alle piccole imprese con un massimo di dieci dipendenti e si applica all’assunzione di lavoratori con più di 35 anni, disoccupati da almeno 24 mesi.



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