
Le frodi aziendali rappresentano una sfida sempre più sofisticata, capace di danneggiare sia i bilanci che la reputazione di un’impresa. Tra le nuove sfide emergenti spicca la possibilità di generare contenuti visivi complessi attraverso il modello GPT-4o di OpenAI, la cui recente funzionalità di creazione immagini ha suscitato particolare attenzione.
Il rischio crescente delle frodi aziendali nell’era digitale
Una delle innovazioni più rilevanti introdotte da questo modello è la capacità di generare testi ultra-realistici direttamente all’interno delle immagini. Questa caratteristica, se da un lato apre interessanti scenari creativi, dall’altro facilita anche la creazione di falsi scontrini, aumentando il rischio di frodi nelle richieste di rimborso spese.
L’elevata precisione grafica raggiunta da strumenti come ChatGPT ha sollevato diverse preoccupazioni. I giustificativi falsificati risultano sempre più difficili da individuare con i tradizionali sistemi automatizzati di controllo, esponendo le aziende a maggiori vulnerabilità nel processo di verifica delle note spese.
Secondo il Rapporto annuale sulle frodi aziendali 2023 di PwC, il 47% delle imprese italiane ha subito almeno un episodio di frode o tentativo di frode, con un impatto significativo sui bilanci aziendali. Tra le aree più vulnerabili, la falsificazione delle note spese è emersa come uno degli ambiti più colpiti. In questo contesto, l’adozione di soluzioni digitali avanzate e tecnologie come l’intelligenza artificiale (IA) rappresentano una difesa cruciale. Integrando questi strumenti, le aziende possono rafforzare i propri sistemi di controllo, migliorare la tracciabilità delle spese e ridurre sensibilmente i rischi di frode. La digitalizzazione non solo consente una gestione più sicura e trasparente delle spese aziendali, ma offre anche strumenti più sofisticati per contrastare le nuove minacce derivanti dall’uso improprio delle tecnologie, come quella di ChatGPT.
Frodi aziendali: un costo nascosto che pesa sui bilanci
Le stime dell’Association of Certified Fraud Examiners (ACFE) indicano che le aziende perdono ogni anno circa il 5% del loro fatturato a causa di frodi interne. In Italia, questo fenomeno trova conferma, specialmente tra le piccole e medie imprese (PMI), che, per via di controlli meno strutturati e risorse limitate, risultano essere le più vulnerabili. Tra le frodi più comuni troviamo la falsificazione dei rimborsi spese, l’alterazione dei documenti contabili e le irregolarità nei pagamenti. Le aree amministrative e contabili risultano essere quelle più colpite, con un crescente fenomeno di corruzione interna e fatturazione fittizia.
Le note spese: una zona grigia da sorvegliare
Un capitolo spesso sottovalutato ma in continua crescita è quello delle note spese. Seppur sembri un aspetto marginale, le frodi in questo ambito possono accumularsi e generare costi occulti ingenti. Per ogni euro indebitamente rimborsato, un’azienda può arrivare a sostenere in media ben 3,64 euro di spese legali, amministrative e operative. Un dato che, a lungo termine, può avere un impatto significativo sui bilanci aziendali.
Digitalizzazione e Intelligenza artificiale contro le frodi aziendali
In questo scenario, la digitalizzazione emerge come uno degli strumenti più potenti per prevenire le frodi aziendali. La trasformazione digitale dei processi contabili, amministrativi e di rimborso spese consente alle aziende di ridurre il rischio di errore umano e limitare le occasioni di frode. L’uso di piattaforme digitali integrate consente una tracciabilità completa delle operazioni, migliorando la trasparenza e riducendo significativamente le possibilità di manomissione.
L’intelligenza artificiale, pur avendo reso alcune frodi più sofisticate, mette oggi a disposizione strumenti altrettanto evoluti per prevenirle.
Quest’ultima, a supporto della digitalizzazione, sta assumendo un ruolo sempre più strategico. Attraverso algoritmi di machine learning e tecnologie avanzate come l’OCR, l’IA non solo rileva irregolarità, ma è in grado di prevenirle, identificando pattern anomali prima che si trasformino in veri e propri danni economici.
L’IA, infatti, analizza milioni di dati in tempo reale, costruendo modelli predittivi basati sulle abitudini di spesa dei collaboratori. Questi modelli consentono di rilevare in anticipo qualsiasi deviazione sospetta, come importi eccessivi, beneficiari non riconosciuti o spese effettuate in orari o luoghi insoliti. Grazie a queste informazioni, le risorse umane e i reparti finanziari possono intervenire tempestivamente, senza compromettere l’efficienza dei processi quotidiani.
Gli strumenti digitali a supporto della gestione delle note spesa
Alcuni strumenti digitali sono in grado di rilevare potenziali falsificazioni nelle ricevute presentate dai dipendenti, garantendo un controllo rigoroso e tempestivo delle spese aziendali. Questo risultato è ottenuto grazie a una serie di funzionalità avanzate, tra cui:
- Abbinamento tra carte di pagamento aziendali e piattaforma per la gestione delle note spese: i dipendenti sono tenuti a inserire le prove delle spese effettuate con carte aziendali. Questo processo consente di automatizzare la riconciliazione bancaria, semplificando il controllo delle transazioni.
- Integrazione dell’IA: l’intelligenza artificiale permette di analizzare le spese per rilevare incongruenze, spese fuori dalle politiche aziendali e ricezioni create artificialmente, come quelle generate da ChatGPT.
- Verifica predittiva delle spese: ogni spesa è sottoposta a un punteggio di affidabilità, che consente al team contabile di concentrarsi maggiormente sulle note spese che presentano un rischio più elevato di frode.
- Avvisi nel circuito di approvazione: solo i validatori (come manager e contabili) vengono avvisati in tempo reale quando una nota spese mostra segnali di possibili anomalie o frodi, come spese effettuate in giorni non lavorativi o duplicati.
La trasformazione digitale ancora in corso
Nonostante i vantaggi evidenti, la transizione verso piattaforme digitali avanzate è ancora in corso in Italia. Secondo l’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, solo il 27% delle aziende italiane ha integrato soluzioni di IA nei propri processi, e meno del 15% lo ha fatto in ambito contabile o finanziario. Molte PMI, infatti, restano ancora ancorate a processi manuali o semi-digitalizzati, risultando più vulnerabili alle frodi e meno efficienti nella gestione dei dati.
Investire nella digitalizzazione, quindi, non è solo una scelta tecnologica, ma una leva strategica fondamentale per costruire un’organizzazione più resiliente, trasparente e pronta a rispondere alle sfide.
Verso un futuro senza frodi: il ruolo chiave della tecnologia e della cultura aziendale
Prevenire le frodi aziendali non è solo una questione tecnologica, ma un impegno culturale. Le organizzazioni che desiderano tutelarsi in modo efficace devono promuovere una cultura interna basata su trasparenza, integrità e responsabilità condivisa. In questo contesto, la digitalizzazione e l’utilizzo di strumenti intelligenti, come quelli basati su intelligenza artificiale, non sono fini a sé stessi, ma diventano catalizzatori di un cambiamento più ampio: quello di una mentalità aziendale che valorizza l’etica tanto quanto l’efficienza.
Investire in tecnologia, infatti, è efficace solo quando viene accompagnato da pratiche organizzative coerenti, una leadership consapevole e una formazione continua dei dipendenti. È attraverso questa combinazione virtuosa che le imprese possono non solo ridurre il rischio di frodi, ma anche rafforzare la fiducia interna e orientare l’organizzazione verso una crescita più sostenibile e responsabile.
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