15 Maggio 2025
Ue rende più flessibili gli aiuti Pac, 1,5 miliardi di risparmi


Meno ispezioni e requisiti ‘green’ più flessibili per gli agricoltori ma anche aiuti rapidi contro gli effetti drammatici del cambiamento climatico. Bruxelles ha aperto il nuovo cantiere di riforma della Politica agricola comune proponendo un pacchetto di semplificazione per tagliare anche gli ultimi oneri burocratici rimasti, stimando un risparmio per 1,58 miliardi di euro all’anno e 240 milioni per le amministrazioni nazionali. Il terzo Omnibus a firma Ursula von der Leyen in ordine di tempo ma il secondo a riguardare i fondi agricoli, oltre un terzo del bilancio comunitario, dopo l’ampio ridimensionamento delle norme green della Pac già attuato lo scorso anno in risposta alle proteste dei trattori.

Dodici mesi dopo, Bruxelles propone un ulteriore allentamento di tre delle nove cosiddette ‘buone condizioni agronomiche e ambientali’ (in gergo ‘Bcaa’), ovvero gli standard di base che gli agricoltori devono rispettare per ricevere i sussidi agricoli. Pur assicurando che non c’è alcun tentativo di indebolire l’architettura verde della Politica agricola: “Abbiamo la Pac più verde di sempre, questa direzione non cambierà”, ha assicurato il commissario responsabile, Christophe Hansen. La proposta punta a limitare i controlli in loco a un anno, raddoppiando anche il tetto di aiuti forfettari da 1.250 a 2.500 euro che gli Stati membri possono concedere su base annuale ai piccoli agricoltori.

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“Non solo un aggiustamento tecnico ma una scelta politica di stare al fianco dei nostri agricoltori”, ha messo in chiaro il vicepresidente Raffaele Fitto in conferenza stampa, parlando di un “approccio ben equilibrato tra fattori economici, ambientali e sociali”. Tra le novità della revisione anche la possibilità per le capitali di usare fino al 3% all’anno dei propri fondi Pac, tra pagamenti diretti e sviluppo rurale, per risarcire gli agricoltori di fronte alle crisi, da quelle derivate dagli effetti dei cambiamenti climatici a quelle dovute alla diffusione di malattie animali. Creando, nella sostanza, una riserva di crisi nazionale, senza dover attingere alla riserva agricola europea da 450 milioni che rimarrà attiva per le perturbazioni del mercato. E tagliando così anche i tempi di mobilitazione degli aiuti. Una misura che Coldiretti da Roma commenta con freddezza “non condividendo” l’uso delle risorse Pac per i nuovi pagamenti di crisi, pur accogliendo nel complesso la proposta di semplificazione.

Alle capitali sarà concessa maggiore flessibilità nella gestione dei piani strategici nazionali: solo le modifiche considerate “strategiche” dovranno ricevere il via libera da Palazzo Berlaymont. Mentre lo sviluppo di piccole aziende agricole potrà essere sostenuto attraverso regimi forfettari nazionali fino a 50mila euro, anche gli agricoltori biologici saranno esonerati da buona parte delle condizionalità agroambientali, in quanto considerati in linea con gli obiettivi green della Pac. La proposta dovrà ora superare il via libera di Stati membri ed Eurocamera. Anche se, precisa Bruxelles, il pacchetto di misure è frutto di un intenso confronto politico tanto con le Capitali quanto con gli agricoltori. Dunque non dovrebbe incontrare ostacoli a una rapida attuazione, necessaria ad avviare il lavoro anche sulla prossima Pac post-2027, su cui una proposta è attesa a metà luglio.

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