
“Per quanto riguarda l’analisi Bankitalia rapportata al reggiano – commenta Monica Soncini – Presidente della Confcommercio provinciale – non necessariamente il forte incremento dei prestiti e dei finanziamenti alle imprese è un bene di per sé, soprattutto considerando che sono aumentati i tassi di interesse e la lunghezza del periodo di ammortamento degli stessi. Un po’ in tutti i settori del resto, le piccole imprese sono in difficoltà, perché a volte vengono richieste, per l’erogazione dei finanziamenti, garanzie tali che gli esercenti fanno fatica a farvi fronte. Tendono ad accedere ai mutui quelle attività storiche, specie a conduzione familiare, che intendono proseguire il loro percorso anche in una situazione oggettivamente difficile”.
“Tanto più – su questo punto Soncini pone l’accento – che Confcommercio nell’indagine sui dati del credito alle imprese presentati in Parlamento, ha ravvisato una situazione piuttosto grave, che riguarda anche Reggio. Il credito alle imprese con meno di 20 addetti, ampio e trasversale raggruppamento di settori produttivi, è calato del 42%, che sale al 50% se si tiene conto dell’inflazione. Questo nonostante gli intermediari finanziari stiano registrando utili record. In sostanza, le banche fanno profitti enormi con altri business e trascurano pesantemente un servizio cruciale come il finanziamento delle imprese. Facile immaginarne le conseguenze. Nello specifico, le analisi del nostro ufficio studi, sui dati di Bankitalia, ci dicono che a Reggio, dal 2011 al 2024, i prestiti erogati dalle banche alle imprese dei servizi, al netto delle sofferenze, sono passati da 6,2 a 3,7 miliardi di euro con riduzione, pertanto, di oltre il 40%”.
g. g.
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