10 Maggio 2025
Confartigianato: i reati informatici primo fattore di rischio per le imprese specie le piccole e artigiane


Confartigianato: i reati informatici primo fattore di rischio per le imprese specie le piccole e artigiane. Di seguito la nota integrale.

Nonostante la dinamica positiva in termini di diminuzione dei 18 delitti più rilevanti che colpiscono l’attività d’impresa denunciati in Basilicata non si deve abbassare la guardia soprattutto in relazione ai reati informatici. A sostenerlo è Confartigianato sottolineando che nel 2023 i delitti che interessano l’attività d’impresa denunciati dalle Forze di polizia all’Autorità giudiziaria in Italia sono saliti del 5,6%. Si tratta della terza crescita consecutiva, seppure in decelerazione dopo il +5,9% del 2022 e il 12,5% del 2021. In Basilicata con una media di 10 delitti ogni 100 unità locale di imprese attive – secondo i dati rielaborati dal Centro Studi Confartigianato – si registra un decremento annuale dell’8 per cento e rispetto al 2019 dell’1,3%. Nell’ambito del monitoraggio dell’Istat dei delitti denunciati dalle Forze di polizia all’Autorità giudiziaria sono diciotto i delitti che interessano l’attività d’impresa che ricomprendono i furti, le rapine, le estorsioni, la contraffazione  e la violazione della proprietà intellettuale, la ricettazione, il riciclaggio, l’usura, i danneggiamenti e il contrabbando, oltre ai reati informatici che rappresentano oltre un terzo (35,5%) del totale e sono dati dalla somma di truffe e frodi informatiche e dei delitti informatici.

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«Quando un’azienda artigiana subisce un attacco informatico – commenta Rosa Gentile, dirigente nazionale e regionale Confartigianato –  il danno è doppio per la ditta che è costretta a fermarsi ma anche per le grandi aziende per le quali la stessa lavora come terzista con il rischio di perdere definitivamente quel cliente. Purtroppo i crimini informatici stanno diventando il nuovo business della criminalità economica, è un mercato destinato a crescere  serve una cultura della sicurezza informatica, che parta dalla formazione degli imprenditori e dei lavoratori fino all’adozione di buone pratiche e tecnologie adeguate. Per questo come Confartigianato stiamo lavorando per accompagnare le imprese in percorsi di consapevolezza, protezione e risposta rapida agli attacchi: la cybersicurezza non è un costo, ma un investimento strategico per la sopravvivenza e la competitività delle imprese artigiane»,.

In un contesto di digitalizzazione accelerata dei processi produttivi, le imprese –  evidenzia Confartigianato – devono affrontare nuove sfide e orientare le proprie strategie di investimento in tecnologie, capitale umano qualificato e sicurezza informatica. La crescita dei reati informatici segnala la necessità di intensificare le misure di sicurezza dei sistemi informativi e dei dati delle imprese, affrontando la sfida del difficile reperimento di personale con competenze di cybersicurezza (cyberskill). La carenza di personale qualificato e una non completa consapevolezza sui ruoli in azienda della sicurezza informatica richiedono investimenti in formazione e un supporto informativo istituzionale per promuovere le cyberskill, in modo che le imprese possano proteggere adeguatamente i propri sistemi e dati.



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